Google lancia su AdWords l'asta per impression vista
Dopo aver ricevuto nell'estate il via libera dal Media Rating Council (MCR) americano, Google ha finalmente implementato in AdWords il suo prodotto Active View.
Si tratta di un tool di misurazione proprietario per le impression erogate, tool che segue lo standard proposto dallo IAB circa la visualizzazione della pubblicità display online: gli inserzionisti pagheranno solo quando un'unità apparirà sullo schermo almeno al 50% oppure per 1 secondo o più.
La naturale evoluzione di Active View è andata live in questi giorni in USA, sotto forma di una nuova modalità di bidding in AdWords: quella per "viewable CPM", che in italiano suonerebbe più o meno come "CPM visualizzato".
In pratica i nostri colleghi americani possono scegliere, su campagne CPM, di sfruttare Active View per pagare solo le impression erogate secondo lo standard detto più sopra.
La novità è stata lanciata da Google senza troppi fronzoli. Anzi, praticamente il gigante della ricerca ha semplicemente aggiunto la nuova feature senza annunciarla.
A notarla è stata un'esperta americana, tale Kim Clinkunbroomer, che ne ha scritto subito sul suo blog aziendale.
L'opzione è già disponibile per tutte le campagne in corso sul Network Display di Google, comprese quelle di remarketing. In Italia, tuttavia, il CPM visualizzato non è ancora disponibile a quanto ci risulta da un rapido check sul nostro account AdWords.
Ora gli inserzionisti hanno la possibilità di pagare solo per quelle impression che, secondo Active View, sono giudicate "viste" a tutti gli effetti.
La formula standard per impression erogata non tiene conto che tale impression sia o meno visibile sullo schermo degli utenti. Secondo comScore, ad esempio, il 31% della pubblicità non viene visto effettivamente dalle persone.
Assieme al nuovo rilascio, Google ha aggiornato alcune metriche per i report di AdWords, introducendo l'Active View per impression, l'Active View CTR e l'Active View CPM medio.
I vantaggi delle impression "viste" stanno tutti dalla parte degli inserzionisti. Inoltre la mossa di Google dovrebbe anche velocizzare l'adozione di tale standard da parte di tutto il settore.
Detto questo, BigG ha tenuto un profilo basso sulla nuova feature e persino il "learn more" interno ad AdWords porta ad una pagina 404. Speriamo di saperne di più in tempi brevi e che l'opzione arrivi presto anche in Italia.