Google Authorship, meno rich snippet visibili nella SERP
Quando Google ha annunciato il lancio dell'authorship per i creatori di contenuti, ovvero uno speciale rich snippet che nella SERP mostra la foto dell'autore di un articolo e un link al suo profilo Google+, i webmaster di tutto il mondo hanno accolto la feature con entusiasmo e l'hanno implementata in massa.
Forse troppo.
Ecco perché Google ha deciso di ridurre la quantità di rich snippet visualizzati nei risultati di ricerca, prediligendo un approccio meno "popolare" e mostrando solo le fotografie di autori famosi o che scrivono su siti blasonati.
La scelta di BigG, però, si presta a parecchie discussioni e domande.
Chi decide che un articolo pubblicato su una testata giornalista riconosciuta sia meglio di un post di un blog? Come sappiamo, sul web ci sono parecchi esperti che, senza essere necessariamente famosi, pubblicano comunque post e articoli di qualità innegabile.
Perché, dunque, preferire un autore ad un altro solo a partire dal sito di cui è contributore? Non è il solito approccio di Google, che in teoria dovrebbe premiare sempre la qualità effettiva di un contenuto.
La scelta di diminuire i rich snippet era stata ventilata da Matt Cutts un paio di mesi fa, una decisione che BigG stava pensando di mettere in atto per i siti di bassa qualità. Ed è proprio questo che è successo.
Dapprima se ne sono accorti gli addetti ai lavori: ad esempio il grafico MozCast limitato alle sole authorship restituisce un chiaro trend in declino.
Va tenuto in conto che questo tool analizza "solo" 10mila query circa, quindi non rappresenta una rappresentazione federe di tutte le ricerche effettuate su Google. Ciò nonostante è comunque indicativo di una chiara diminuzione.
Questo altro esempio arriva dall'esperto SEO Cyrus Shepard: la differenza è evidente.
Ovviamente la cosa ha scatenato tutta una serie di thread sul forum Google Webmaster Help dove parecchie persone chiedono appunto cosa sia successo.
Matt Cutts ha poi confermato che effettivamente si tratta della riduzione annunciata in precedenza.
La domanda è solo una: è giusto che Google "decida" quali autori o siti web sono di bassa qualità? Per la cronaca anche il mio rich snippet è scomparso (in caso di ricerche sloggato dal mio account).
Speriamo che Google riveda presto i suoi criteri di visualizzazione e li renda coerenti con il suo mantra "content is king".